24 Ottobre 2024

Rifugio Federici – Marchesini al Pagarì

Alpi Marittime – Valle Gesso – Comune di Entracque – 2650 m

Nel lontano 1908 la sezione Ligure del CAI di Genova deliberò l’intento di costruire un nuovo rifugio presso il passo Pagarì, con lo scopo di
rendere più agevoli gli studi glaciologici dei piccoli ghiacciai circostanti, i
più meridionali delle Alpi. Nello stesso anno a tale scopo fu richiesta al
Comune di Entracque la cessione di un terreno di 100 m2, cessione che
poi avvenne nell’anno successivo per la somma di 5 lire, più o meno lo
stesso valore di un giornale dell’epoca. Nell’agosto del 1910 furono Frisoni, Federici e Brossè a decidere l’esatta locazione del rifugio al centro
della giogaia, in luogo protetto da eventuali valanghe. L’idea iniziale fu
quella di utilizzare un prefabbricato, presentato all’esposizione internazionale alpina di Torino del 1911, dove vinse il primo premio. Nell’estate
del 1912 la struttura venne prelevata dall’esposizione e trasferita nel
luogo di destinazione. L’inaugurazione avvenne il 20 giugno 1913 alla
presenza di alti uffi ciali e illustri personaggi italiani e francesi. Nel 1937,
in pieno periodo fascista, la sezione decide un ampliamento, aggiungendo due stanze in muratura e sistemando anche la parte in legno
al costo di 18.300 lire. I lavori vengono fi nanziati dall’esercito. Dopo la
guerra, nel 1948, la sezione fa l’inventario dei danni riportati dall’edifi cio,
che risulta ancora ben conservato, esclusi i serramenti. Il rifugio viene
restaurato nel 1949 con un lascito della famiglia di Federico Federici, in
virtù del quale nel 1951 il nome è modifi cato in “Rif. Federici al Pagarì”,
come da consuetudine italiana raramente adottata nei rifugi alpini d’oltralpe. Nel 1982, grazie ad un lascito della famiglia di Ettore Marchesini,
la sezione Ligure può nuovamente reinvestire nella struttura, portando
ad una nuova rinomina del rifugio in “Rif. Federici-Marchesini al Pagarì”. Nel 1998 il prefabbricato originale viene poi demolito e al suo posto
si costruisce una nuova struttura in muratura e legno, ad un piano con
sottotetto, dotata di cucina e sala da pranzo con bar. Nel 2011, l’attuale gestione provvede, fornendo la propria opera manuale, a un nuovo
ampliamento, fi no ad arrivare ai 24 posti letto attuali, dedicandovi circa
2000 ore di lavoro volontario. Ma l’opera di manutenzione non si ferma
mai, grazie all’entusiasmo del gestore e della sezione CAI: il risultato di
tanto sforzo è sotto i nostri occhi