19 Marzo 2018
Di Roberto Fantoni – CAI sez. di Varallo, commissione scientifica “Pietro Calderini”, articolo pubblicato in Raiteri C. (207) – I 150 anni della sezione di Varallo del Club Alpino Italiano. CAI Varallo.
Nel discorso pronunciato: “Per l’inaugurazione d’un Museo di Storia Naturale e d’una sede di soccorso al Club Alpino Italiano fattasi in Varallo nei giorni 28 e 29 settembre 1867”, Pietro Calderini asseriva che l’alpinista non era solo colui che “ascende le ardue cime de’ monti solo per deliziare gli sguardi in un vasto e magnifico orizzonte […] nell’unico scopo di rafforzarsi le membra, o di rinfrancare la salute, o di respirare una boccata di purissima aria”, ma anche chi osserva con attenzione la natura per allargare il suo sapere, chi intraprende faticosi viaggi “per studiare le epoche dei terreni che percorre, la natura delle rocce che incontra, le erbe e i fiori che gli si parano davanti, i rettili che strisciano sotto i piedi e gli uccelli che gli svolazzano intorno”.