15 Gennaio 2018

I grandi canivori delle Alpi

IGrandiCarnivori

I grandi carnivori delle Alpi sono una raccolta di sei pannelli illustrativi sui grandi mammiferi predatori delle montagne italiane realizzati per la manifestazione La scienza nello Zaino: un evento dedicato alla scienza e alla cultura della montagna che si è tenuto nella fortezza del Priamar a Savona nel 2015. Qui sono riportati i testi e le immagini della mostra, che illustrano la vita e il comportamento di questi animali e come deve o dovrebbe comportarsi l’uomo nei loro confronti.

Testi di Davide Berton; foto di D.Berton, M.Pregliasco e L. Lowenthal.

Il ritorno dei grandi carnivori nelle Alpi e la nascita del Gruppo Grandi Carnivori del CAI

IGrandiCarnivoriImmagine di Davide Berton

Dopo quasi un secolo, negli ultimi anni si ritorna a sentir parlare sempre più spesso e con crescente interesse del ritorno dei grandi carnivori in territorio Alpino.

Orso, Lupo, Lince erano infatti estinti – o tuttalpiù ridotti a popolazioni non più vitali a causa della persecuzione diretta dell’uomo – considerati un pericolo, nonché in competizione per le risorse alimentari già magre (selvaggina, animali allevati, miele ecc.), venivano sistematicamente uccisi.

Accanto a questo fattore, accentuato ulteriormente dall’offerta di premi ed incentivi per chi catturava un esemplare, va aggiunta la significativa riduzione degli habitat naturali forestali dovuta allo sfruttamento dei territori montani che vennero sostituiti via via con zone aperte e pascoli. Di fatto scomparirono gran parte dei corridoi ecologici di collegamento tra le aree boschive, ormai relegate alle zone marginali, e naturalmente anche le potenziali prede per i grandi carnivori legate a questo tipo di habitat.

 

Il recente abbandono della montagna e la conseguente rinaturalizzazione ed espansione del bosco sono alla base della riconquista del territorio alpino da parte dei grandi carnivori, favoriti inoltre da una più attenta gestione ecologica del territorio – grazie alla  costituzione di numerosi parchi e riserve e alla promulgazione di nuove leggi di tipo conservazionistico – nonché da una crescente sensibilità verso la natura da parte della popolazione.

Alcuni di essi, in particolare il Lupo, hanno iniziato spontaneamente una lenta ma graduale e vincente riconquista dei territori perduti; l’Orso, lo stesso, ma in modo più timido, tanto che solo in seguito ad importanti progetti di rinforzo dell’originaria e ormai non vitale popolazione alpina (Life Ursus-Trentino), sta recuperando l’antico areale;  la Lince invece, completamente estinta sulle Alpi, è stata reintrodotta con successo in alcune zone di Svizzera e Slovenia, da cui si sta timidamente espandendo in alcuni settori alpini.

Una novità assoluta per le Alpi è la comparsa dello sciacallo dorato, specie che ha ampliato il suo areale dai Balcani verso nord.

lupopan

Tutto ciò comporta naturalmente una serie di problematiche non solo di tipo gestionale, ma anche di tipo amministrativo, e sociale, poiché questa nuova espansione dei predatori, di cui si è perso memoria nelle pratiche agrosilvopastorali, richiede il recupero delle antiche tradizioni, l’avvio di azioni di tipo burocratico per l’ottenimento di risarcimenti e rimborsi da parte di allevatori, apicultori ed allevatori.

L’unica risposta possibile da un punto di vista ecologico nel senso più ampio nel termine è la convivenza civile e pacifica tra l’uomo, con le sue pratiche di sfruttamento della montagna, e gli abitanti selvatici delle Alpi, ma si tratta di una vera e propria sfida sociale.

All’interno di questo scenario complesso ma affascinante, in seno al Club Alpino Italiano – con l’occasione data dalla collaborazione con il progetto Life Wolfalps,  firmato nel maggio del 2015 – un gruppo di soci appassionati  ha costituito il GRUPPO GRANDI CARNIVORI del CAI, per poter essere, con la forza del volontariato e la diffusione capillare nel territorio, di supporto agli enti preposti alla gestione di questi animali; uno degli intenti più importanti è la divulgazione corretta presso i soci e la popolazione, nonché la  segnalazione di avvistamenti, tracce e predazioni .

Punto fondamentale è quello di mantenere una posizione di confronto, equilibrio e dialogo, tra chi tutela l’ambiente anche attraverso la gestione dei Grandi Carnivori e le popolazioni montane che ne subiscono gli effetti collaterali.

Si tratta sicuramente di una delle più importanti sfide del presente, ma anche di una grande opportunità per diffondere la coscienza e la consapevolezza dell’importanza di questi animali per mantenere ricca la biodiversità ed una condizione di equilibrio tra le prede ed i loro predatori naturali.