19 Maggio 2019
Responsabile del Progetto: Gianna Volpe-Benevento, Pierpaolo Tamasi-Piedimonte Matese
Del Giudice Antonio-Piedimonte Matese,Pitta Tania-Piedimonte Matese,Di Benedetto Rolando-Piedimonte Matese,Volpicelli Ottorino-Benevento
Nella storia dell’anarchismo italiano della seconda metà dell’800 uno dei tentativi insurrezionali più importanti per propaganda e ideazione, fu quello tentato da un gruppopassato alla storia come “Banda del Matese”.
In realtà si trattava di aderenti alla FederazioneItaliana dell’Internazionale, tra cui c’erano nomi illustri come Cafiero e Malatesta, i qualiavevano dichiarato che il fatto insurrezionale fosse il mezzo di propaganda per poteraffermare il principio socialista nelle masse. Con la “propaganda del fatto” come veniva alloradefinita, essi intendevano compiere azioni esemplari, gesti clamorosi che svegliassero lacoscienza addormentata delle masse sfruttate spingendole a costruire da sé il proprio destino.Fu deciso che tale tentativo insurrezionale a mezzo di banda armata avvenisse il 5 maggio1877 sul massiccio del Matese. La zona fu ritenuta adatta per la peculiare struttura geograficache la situava al centro di tre regioni e con possibili vie di fuga in almeno cinque provincediverse. Quale “propaganda del fatto” la banda avrebbe dovuto illustrare agli abitanti ilsocialismo e agire occupando i Municipi bruciandone gli archivi, distruggendo i contatoridelle macine dei mulini per poi distribuire il danaro delle tasse al popolo. Fatto ciò sarebberofuggiti prendendo la via dei monti per ripetere di villaggio in villaggio le stesse gesta. Mentre3si completava il piano, gli internazionalisti ebbero il sospetto di essere stati traditi eanticiparono la data al 5 aprile 1877. Quel giorno in effetti, presso la Taverna Jacobelli a SanLupo dove si erano riuniti per la partenza, furono sorpresi dai carabinieri e, a seguito di unoscontro a fuoco, gli anarchici scampati furono costretti a fuggire verso i monti abbandonandotutto il materiale compreso le armi. Le condizioni atmosferiche sfavorevoli in quella stagionein cui il Matese era coperto di neve e la mancanza di viveri ebbero la meglio sugli insorti. Il7 aprile, diretti verso Cusano Mutri costeggiarono il Lago Matese puntando verso Letino dovefurono accolti dalla gente, per poi proseguire verso Gallo, a 5 km. di marcia. Nel frattempole truppe governative con quasi 12.000 uomini, li avevano accerchiati assediando l’interomassiccio del Matese. Fu così che il 12 aprile, lasciando Gallo, gli Internazionalisti, sfinitidalla fame e dal freddo, furono arrestati senza opporre resistenza nei pressi di Letino.Concentrati nel carcere di Santa Maria Capua Vetere si voleva far processare l’intera bandada un tribunale di guerra ma per l’intercessione della figlia di Carlo Pisacane, Malatesta ecompagni furono processati davanti alla Corte d’Assise di Benevento il 14 agosto 1878 eassolti. Rimessi in libertà, gli anarchici furono accolti dagli applausi di 2.000 persone, segnoinequivocabile della rispondenza della “propaganda del fatto”.
Internazionalisti relazione 2018.pdf