19 Maggio 2019

Recupero del paesaggio medievale tramite la digitalizzazione e messa in valore dell’archivio fotografico CAI di Reggio Emilia e Bologna

Responsabile del Progetto: Cantatore Mattia Francesco Antonio- CAI Modena,Grassi Francesco

L’area geografica di riferimento del progetto è l’AppenninoL’area geografica di riferimento del progetto è l’Appenninoemiliano. Questa si presenta di grande interesse dal punto divista paesaggistico e storico.

Sotto questi aspetti tanto si èpubblicato soprattutto per la presenza di vari passi legati alla viaFrancigena e di figure di spicco come Matilde di Canossa.Nonostante le recenti ricerche avviate da più parti, poco siconosce dell’evoluzione del paesaggio, non solo in epocastorica, ma anche contemporanea.3È già in essere un generale progetto di studiodell’Appennino emiliano da parte di un gruppo universitario diBologna coordinato dalla prof.ssa Paola Galetti. Sono quindi giàstate avviate indagini archeologiche al castello sulla Pietra diBismantova, al castello di Monte Lucio, al sito fortificato di CastelPizigolo, alla pieve di Toano e al Castello di Canossa e sono statefatte ricognizioni e studi del paesaggio. In quest’ottica è digrande importanza il recupero di tutti i tipi di testimonianze. Negliultimi anni è stata portata avanti una minuziosa ricercaarchivistica con relativo studio dei documenti negli Archivireggiani (Archivio Storico Diocesano, Archivio di Stato,Biblioteca Municipale Antonio Panizzi, Archivio StoricoComunale, Archivio della Soprintendenza Archeologia, belle artie paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le provincedi Modena, Reggio Emilia e Ferrara (SABAP-BO), Archivio deiMusei Civici). Le ricerche condotte hanno evidenziato lanecessità di sfruttare un tipo di fonte tanto importante quantospesso non adeguatamente utilizzata: le immagini. Si proponequindi il recupero dei corposi archivi fotografici delle sezioni CAIdi Reggio Emilia e Bologna. In entrambi è conservata unagrande quantità di materiale sotto forma di positivi, negativi ediapositive, il cui nucleo più consistente è compreso tra ildopoguerra e gli anni Novanta del secolo scorso. Ad una primaricognizioni le foto si presentano di estremo interesse, essendotestimonianza dei cambiamenti avvenuti nel territorioconsiderato dal punto di vista storico e paesaggistico. Non solo.Un loro recupero sarebbe di fondamentale importanza perpermettere una valutazione degli elevati degli edifici oggiirrimediabilmente perduti o su cui si è pesantemente intervenuti.Un loro primo studio oltre a rivelarsi utile per la fruizione pubblica,permetterebbe a quelle stesse sedi CAI di mettere a frutto unpotenziale conoscitivo attualmente scarsamente noto.Sarebbe quindi di grande rilevanza per lo studio delpaesaggio appenninico il recupero di questi archivi fotograficiper poter implementare la conoscenza di un territorio, che sipresenta come un palinsesto in cui è possibile vedere i segnidelle varie epoche storiche, potendo così restituire allacomunità degli abitanti e dei visitatori l’importanza di questetracce, che qui più che altrove si sono conservate. Con questoscopo i due archivisti con specializzazione in archeologia e storiaMattia Francesco Antonio Cantatore e Francesco Grassi sioccuperanno della digitalizzazione e della catalogazione delmateriale fotografico.

Cantatore-Progetti_ricerca_2018_TA_finale.pdf