19 Maggio 2019

Nel segno della pietra. Monte Sassoso e il suo territorio

Responsabile del progetto: Badodi Eleonora, CAI Reggio Emilia

Cervi Federico Reggio Emilia,Gamberini Giancarlo Reggio Emilia –Comitato ScientificoSezionale,Guidetti Augusto Reggio Emilia –Comitato ScientificoSezionale,Riccò Pancirol Gianni Reggio Emilia –Comitato Scientifico Sezionale, Strozzi Paolo Reggio Emilia Comitato Scientifico sezionale.

Descrizione dell’area geografica d’indagine: L’area geografica d’indagine è Monte Sassoso in località Ceriola (Carpineti), sulla sponda sinistra del fiume Secchia, in prossimità del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-emiliano.

Partendo dal borgo di Ceriola si raggiunge un grande castagneto caratterizzato dalla presenza di blocchi di arenaria che si infittiscono sempre più proseguendo il percorso in salita. Si giunge infine a una piccola vetta di enormi massi detta Monte Sassoso: nel corso dell’anno 2017 le indagini del nostro gruppo di ricerca si sono concentrate in quest’area, dove, su due grandi pietre contigue orientate rispettivamente in direzione NE-SW e N-S a formare uno sperone proteso sulla valle fluviale, abbiamo individuato tracce di interventi antropici possibilmente riferibili ad epoche molto antiche. Breve inquadramento del tema d’indagine: L’ipotesi scaturita in seguito ai sopralluoghi effettuati nell’area sommitale presa in esame e al ritrovamento di alcuni reperti ceramici databili tra la tarda età del bronzo e l’età del ferro è quella di trovarci di fronte alle tracce di un castelliere appenninico protostorico: una testimonianza inedita nel panorama della nostra montagna; non sono infatti ad oggi note nella provincia reggiana attestazioni archeologiche di questa tipologia di insediamenti. Il complesso di Monte Sassoso presenta quindi carattere di assoluta novità e la sua conoscenza merita di essere approfondita. tato delle conoscenze e obiettivi/finalità della ricerca: In seguito alla prima fase di intervento (FASE 1 – Progetto di Ricerca 2017), nella quale è stata effettuata e fotograficamente documentata la meticolosa pulizia del sito, il nostro gruppo di ricerca ha riscontrato sui due principali massi di arenaria della vetta di Monte Sassoso la presenza di numerosi incavi di origine antropica, molti dei quali, in seguito al rilievo realizzato con tecnologia 3D laser scanner, sono risultati essere regolarmente allineati: presupponiamo quindi che potrebbe trattarsi di fori d’alloggiamento per pali di legno riferibili a una o più strutture che dovevano svilupparsi in alzato, forse a scopo difensivo. Nel corso delle indagini effettuate nell’anno 2017 sono inoltre emersi altri elementi riconducibili all’azione dell’uomo, come una serie di gradini scavati nell’arenaria sulla grande pietra orientata in direzione NE-SW, sotto alla quale è rinvenuta una canaletta (di scolo?). Il ritrovamento di materiali ceramici confermerebbe l’ipotesi di una frequentazione molto antica dell’area, che probabilmente fu occupata in età protostorica da un insediamento stabile fortificato del tipo à éperon barré. Il Progetto di Ricerca, da realizzarsi con il supporto del Comitato Scientifico Regionale – CAI Emilia, si compone di una seconda e di una terza fase, la prima delle quali è prevista per il 2018, la seconda per il 2019: FASE 2: Si tratta della fase di analisi e studio dei dati ricavati nella prima fase del progetto, partendo anzitutto dal confronto con le altre evidenze edite del comparto territoriale sudpadano riguardanti i siti fortificati dell’età del bronzo/ferro. Ci proponiamo in questa fase di approfondire l’indagine del sito al fine di fornirne una valida interpretazione scientifica e di inserire ed elaborare in modo integrato i dati ottenuti in un database e in un GIS. I risultati delle ricerche vengono poi divulgati tramite pubblicazioni a stampa e on-line. FASE 3: Fase di valorizzazione e tutela del sito e dei suoi dintorni. La regione oggetto d’indagine è infatti inserita in un contesto ricco di aree di interesse storico e naturalistico, dal vicino borgo de’ La Gatta (Castelnovo ne’ Monti), passando per le Fonti di Poiano (Villa Minozzo) ai Gessi Triassici dell’alta Val Secchia, che furono oggetto di spedizioni e ricerche del Comitato Scientifico Centrale del CAI nel 1947.

 

BADODI_Progetti_ricerca_2018_TA_finale_Monte Sassoso.pdf