30 Dicembre 2017 -

Cani da guardiania e buone norme di comportamento

E’ apparsa a fine settembre, sulla pagina di un noto quotidiano nazionale della Valle d’Aosta la notizia che un allevatore e stato multato per 240 € per non aver adeguatamente custodito il proprio pastore maremmano impiegato nella guardiania da possibili attacchi di lupo del proprio gregge di pecore in alpeggio a 2300 mt di quota nella valle del Gran San Bernardo.

La sanzione è scattata su denuncia da parte di una escursionista che sarebbe stata morsa in prossimità dell’alpeggio dopo aver superato il gregge al pascolo.

Il Gruppo Grandi Carnivori del CAI ritiene questo fatto emblematico di come siano delicati gli equilibri da instaurare al ritorno dei Grandi predatori selvatici a livello generale -e nello specifico del caso- fra gli allevatori e gli escursionisti; se ai primi viene richiesto un particolare impegno -anche economico- per la protezione delle greggi, ai secondi si deve richiedere il rispetto delle attività di pastorizia in montagna semplicemente con la messa in atto di comportamenti adeguati e prudenziali quando si attraversano alpeggi monticati da greggi e mandrie e ancora di più quando queste greggi siano protette da cani da guardiania. Va ricordato che il cambiamento delle abitudini e delle modalità di rapportarsi con la montagna con la presenza del Lupo e dei Grandi Carnivori non è a senso unico verso gli allevatori, ma è un cambiamento -anche se meno importante ed impattante- per tutti i portatori d’interesse, compresi gli escursionisti.

In molti paesi confinanti e nelle zone di presenza storica del Lupo queste tematiche sono affrontate con metodo dagli Organismi di governo sia centrali che territoriali attraverso attività di informazione a tutti livelli.

Il CAI auspica che queste attività di informazione, oggi previste all’interno di specifici progetti europei, possano e debbano diventare prassi comune e a tal fine si impegna attraverso il suo Gruppo Grandi Carnivori a farsi carico nei confronti del Sodalizio (Soci, Sezioni e gli Organismi tecnici territoriali), di informare e di formare gli escursionisti e più in generale i frequentatori della Montagna a tenere i più adeguati comportamenti all’atto di transitare in alpeggi presidiati dai cani da guardiania.

Senza voler esprimere alcun giudizio di merito sull’evento sopra citato il CAI desidera esprimere la propria vicinanza e sostegno a tutti quegli allevatori che hanno scelto il percorso non facile della convivenza con il ritorno dei Grandi Predatori, impegnandosi nella messa in atto delle buone pratiche di prevenzione. Questo atto di coraggio e di lungimiranza deve essere affiancato da un lavoro di supporto che miri ad educare i frequentatori della montagna all’accettazione e al rispetto di nuove regole e di comportamenti adeguati. Solo in questo modo si potrà avviare un vero processo di accettazione e si potrà evitare il più possibile futuri nuovi spiacevoli episodi con i cani da guardiania.

Gruppo Grandi Carnivori 24-10-17

CANI DA GUARDIANIA BUONE NORME DI COMPORTAMENTO PER GLI ESCURSIONISTI RESPONSABILI

 In seguito al ritorno spontaneo del Lupo sulle Alpi e alla sua presenza stabile in Appennino, le attività di pastorizia hanno subito dei cambiamenti nella loro gestione per prevenire danni al bestiame al pascolo.

 I Cani da guardiania o da protezione, insieme ad altre misure come le recinzioni elettrificate e la presenza costante del pastore in alpeggio, si sono dimostrati una delle misure di prevenzione più efficaci per ridurre e contenere al minimo i potenziali attacchi alle greggi.

 Questi Cani proteggono il bestiame in modo autonomo e istintivo, giorno e notte e con ogni tempo. Costituiscono parte integrante del gregge, aumentano la loro attenzione all’imbrunire e durante gli spostamenti delle greggi. Sono stati allevati in maniera accurata per svolgere il compito di difesa delle greggi.

 Gli Escursionisti Responsabili quando, nei loro percorsi, raggiungono o si avvicinano a pascoli ove sono presenti Cani da guardiania o da protezione, adottano comportamenti di prudenza e di rispetto per le attività che il Pastore svolge aiutato dai Cani.

o Non attraversate le greggi; in questo modo si spaventano gli animali e si possono allertare i Cani da protezione i quali, individuandovi come un pericolo, reagiranno abbaiando e venendovi incontro.

o Non gridate e fate movimenti bruschi con bastoni ne lanciate sassi verso il bestiame o verso il Cane.

o Se il Cane si avvicina STATE FERMI e non guardatelo fisso negli occhi ; questo comportamento potrebbe essere interpretato come una sfida.

o Indietreggiate lentamente, senza mai voltarvi, fino al momento in cui il Cane cesserà di abbaiare (non vi riterrà più un pericolo).

o Dopo di che riprendete a camminare tranquillamente aggirando il gregge.

o Se siete in bicicletta NON attraversate mai un gregge o un pascolo; scendete e lentamente a piedi aggirate il gregge o il pascolo presidiato, potrete poi risalire tranquillamente in bicicletta e proseguire la vostra escursione.

o E’ sconsigliato portare con se Cani da compagnia se l’escursione programmata può interessare territori ove siano presenti greggi al pascolo presidiati da Cani da guardiania; nel caso in cui vi trovaste comunque in questa situazione tenete il vostro Cane al guinzaglio e non prendetelo in braccio. Allontanatevi dal gregge e dal pascolo compiendo un largo giro attorno ad esso.

GLI ESCURSIONISTI RESPONSABILI, SONO PARTE DELLA MONTAGNA E SOSTENGONO LE ATTIVITA’ DEGLI ALLEVATORI RISPETTANDO LE GREGGI E I CANI CHE LE PROTEGGONO ADOTTANDO SEMPRE COMPORTAMENTI RAGIONATI E NON IMPULSIVI. CON IL RITORNO DEL LUPO IL CAMBIAMENTO NON E’ A SENSO UNICO SOLO PER PASTORI ED ALLEVATORI.

“IN MONTAGNA SIAMO SOLO DEGLI OSPITI”

Quanto apparso su Lo Scarpone e su Cai.it in data 30 ottobre 2017

Escursionisti e cani da guardiania: la posizione del CAI

Il Gruppo Grandi Carnivori invita gli escursionisti a tenere comportamenti adeguati (e si impegna a diffonderne la conoscenza) quando si attraversano gli alpeggi. I cani da guardiania sono oggi necessari per prevenire gli attacchi dei lupi.

30 ottobre 2017 – E’ apparsa a fine settembre, sulla pagina di un noto quotidiano nazionale della Valle d’Aosta la notizia che un allevatore è stato multato per 240 €per non aver adeguatamente custodito il proprio pastore maremmano impiegato nella guardiania da possibili attacchi di lupo del proprio gregge di pecore in alpeggio a

2300 mt di quota nella valle del Gran San Bernardo. La sanzione è scattata su denuncia da parte di una escursionista che sarebbe stata morsa in prossimità dell’alpeggio dopo aver superato il gregge al pascolo.

Il Gruppo Grandi Carnivori del CAI ritiene questo fatto emblematico di come siano delicati gli equilibri da instaurare al ritorno dei Grandi predatori selvatici a livello generale – e nello specifico del caso – fra gli allevatori e gli escursionisti; se ai primi viene richiesto un particolare impegno – anche economico – per la protezione delle greggi, ai secondi si deve richiedere il rispetto delle attività di pastorizia in montagna semplicemente con la messa in atto di comportamenti adeguati e prudenziali quando si attraversano alpeggi monticati da greggi e mandrie e ancora di più quando queste greggi siano protette da cani da guardiania. Va ricordato che il cambiamento delle abitudini e delle modalità di rapportarsi con la montagna con la presenza del Lupo e dei Grandi Carnivori non è a senso unico verso gli allevatori, ma è un cambiamento – anche se meno importante ed impattante – per tutti i portatori d’interesse, compresi gli escursionisti.

In molti paesi confinanti e nelle zone di presenza storica del Lupo queste tematiche sono

affrontate con metodo dagli Organismi di governo sia centrali che territoriali attraverso attività di informazione a tutti livelli.

Il CAI auspica che queste attività di informazione, oggi previste all’interno di specifici progetti europei, possano e debbano diventare prassi comune e a tal fine si impegna attraverso il suo Gruppo Grandi Carnivori a farsi carico nei confronti del Sodalizio (Soci, Sezioni e gli Organismi tecnici territoriali), di informare e di formare gli escursionisti e più in generale i frequentatori della Montagna a tenere i più adeguati comportamenti all’atto di transitare in alpeggi presidiati dai cani da guardiania.

Senza voler esprimere alcun giudizio di merito sull’evento sopra citato il CAI desidera esprimere la propria vicinanza e sostegno a tutti quegli allevatori che hanno scelto il percorso non facile della convivenza con il ritorno dei Grandi Predatori, impegnandosi nella messa in atto delle buone pratiche di prevenzione. Questo atto di coraggio e di lungimiranza deve essere affiancato da un lavoro di supporto che miri ad educare i frequentatori della montagna all’accettazione e al rispetto di nuove regole e di comportamenti adeguati. Solo in questo modo si potrà avviare un vero processo di accettazione e si potrà evitare il più possibile futuri nuovi spiacevoli episodi con i cani da guardiania.